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La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità in sintesi

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La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità in sintesi

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La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) promuove e protegge i diritti delle persone con disabilità. Si tratta di un documento indispensabile per la nostra società perché, con la sua introduzione, ha determinato un cambiamento fondamentale nell'atteggiamento politico nei confronti delle persone con disabilità. Secondo l'Istituto Istituto tedesco per i diritti umaniha stabilito un approccio ai diritti umani:

Le persone con disabilità sono portatrici di diritti umani e lo Stato ha il dovere di rispettare, garantire e proteggere i diritti delle persone con disabilità. In questa concezione, la disabilità è vista come un arricchimento della diversità umana.

I progressi compiuti dalle varie nazioni che aderiscono a questa convenzione vengono monitorati e criticati nelle cosiddette revisioni di Stato. La seconda e la terza revisione si sono svolte nell'agosto dello scorso anno. Nel prossimo futuro si terrà in Germania una conferenza federale. La data originaria, il 27 febbraio 2024, non è più valida e non siamo ancora riusciti a trovare una nuova data.

Cos'è la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità?

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, o "Convenzione sui diritti delle persone con disabilità", è un trattato di diritto internazionale adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006.
Il suo obiettivo principale è proteggere e promuovere i diritti e la dignità delle persone con disabilità in tutto il mondo. La convenzione mira a consentire la partecipazione e la parità di diritti e concretizza i diritti umani già riconosciuti in altre convenzioni sui diritti umani per le persone con disabilità.
A livello internazionale è entrata in vigore il 3 maggio 2008. In conformità con le disposizioni della Convenzione, è entrata in vigore in Germania il 26 marzo 2009 e da allora è legge applicabile anche qui e deve essere attuata da tutte le istituzioni statali. Per garantire l'attuazione della CRPD delle Nazioni Unite e monitorare i progressi o le carenze, nel 2009 è stato istituito il "Centro di monitoraggio" dell'Istituto tedesco per i diritti umani.

Il secondo e il terzo esame di stato: bisogna fare qualcosa qui

"Siamo a distanze diverse dalla piena partecipazione e autodeterminazione in aree diverse. In alcune aree ci sono più regolamenti legali e sforzi politici, come l'accessibilità degli edifici ufficiali, ma la vita non si svolge solo negli uffici", afferma la dott.ssa Britta Schlegel, responsabile dell'Istituto di monitoraggio dei diritti umani.

Istruzione:

Le sfide nel settore dell'istruzione si riflettono nella mancanza di motivazione e nel rifiuto dell'inclusione. "Nel settore scolastico, possiamo vedere chiaramente che ci sono ampie fasce della società che sono scettiche o contrarie a causa degli stereotipi prevalenti sui bambini con disabilità", afferma Schlegel.

In alcuni Stati federali, la percentuale di alunni delle scuole speciali ristagna o addirittura aumenta. Le scuole inclusive sono viste come scuole a metà, il che porta alla segregazione e a percorsi di vita inadeguati.

Mancanza di autodeterminazione:

L'Organismo di controllo sottolinea la mancanza di autodeterminazione, in particolare nel settore scolastico e nell'impiego nei laboratori. Autodeterminazione significa poter usufruire di servizi personalizzati e non dover operare all'interno di un "sistema altamente sviluppato di strutture speciali".
Dal 2022 esistono linee guida per la deistituzionalizzazione, ovvero la riduzione delle strutture di ricovero. Il sistema dovrebbe fornire servizi di supporto più personalizzati alle persone con disabilità. Tuttavia, la deistituzionalizzazione ha fatto pochi progressi. Manca una strategia chiara e le risorse finanziarie continuano a essere destinate principalmente alle strutture di ricovero.

Nessuna protezione contro la violenza:

Le persone con disabilità, soprattutto nei sistemi chiusi, sono esposte a un rischio maggiore di violenza. Non esiste ancora un organismo di monitoraggio indipendente per la protezione dalla violenza nelle istituzioni, come richiesto dall'articolo 16 della CRPD delle Nazioni Unite.
Non c'è un accesso effettivo alla giustizia, non c'è accessibilità nei rifugi per donne e, sebbene il paragrafo 37a dell'SGB richieda concetti di protezione dalla violenza, non ci sono controlli efficaci o criteri minimi.

Tutte queste carenze sono riconosciute anche nelle osservazioni conclusive della commissione pubblicate in inglese l'8 settembre 2023.

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha cambiato in modo significativo il modo in cui le persone con disabilità vengono trattate. Essa contribuisce a creare una società inclusiva e paritaria. L'imminente conferenza per la revisione della seconda e terza revisione degli Stati offre l'opportunità di affrontare le sfide e lavorare insieme per un mondo in cui i diritti delle persone con disabilità siano protetti e rispettati. Questo processo non è solo una revisione degli Stati Parte, ma anche un impegno collettivo per un mondo senza barriere e discriminazioni.

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